Fibromialgia

Fibromialgia, la patologia fantasma: cosa mangiare?

La Fibromialgia è una sindrome estremamente dolorosa, caratterizzata da dolore e rigidità musolare. Essendo una malattia autoimmune come l’artrite reumatoide, il lupus, la sclerosi multipla e il cancro, sottopone il corpo ad un’infiammazione costante. La diagnosi e le caratteristiche cliniche sono controverse e le possibilità terapeutiche sono interesse di continui studi.
Al momento, non esiste una cura per la fibromialgia, ma sono disponibili diverse opzioni terapeutiche che consentono di controllare ed alleviare i sintomi.
Considerando gli alimenti che causano infiammazione,  questi concorrono al peggioramento dei quadro sintomatologico.
Quali sono questi cibi pro-infiammatori?

Zucchero bianco: causa infiammazione. Sostituitelo con dolcificanti naturali come  il miele o la stevia.

Olio da cucina: contiene omega-6 che favorisce l’infiammazione e aumenta il rischio di insorgenza di malattie infiammatorie.

Grassi trans: aumentano i livelli di colesterolo “cattivo” (LDL), mentre abbassano i livelli di colesterolo buono (HDL). Ne sono particolarmente ricchi: cibi fritti, alimenti di fast food, prodotti precotti e/o preparati con olio parzialmente idrogenato (margarina).

Prodotti lattiero- caseari: il latte è un allergene che può scatenare: mal di stomaco, stitichezza, diarrea, rash cutanei, orticaria, difficoltà respiratorie, acne e reazioni infiammatorie, in genere.

Carne da allevamento: i bovini nutriti con soia, mais e grassi omega-6  negli stabilimenti intensivi, non si dovrebbero assolutamente mangiare.

Carni rosse e carni lavorate: studi recenti hanno dimostrato che cancro e consumo regolare di carni rosse o lavorate sono aspetti saldamente connessi tra di loro.

Alcool: provoca irritazione e infiammazione di esofago, laringe, stomaco ed è in grado di sovvertire a lungo termine, tutto “l’elaboratissimo sistema” del fegato.

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Dr. Sergio Valerio
Biologo Nutrizionista